di Luigi Spadafora
Si parte per migliorare e così partiva da quel paesino, la forza attiva, non restavano che qualche vecchio, qualche ammalato e qualche cane a far da guardia a qualche rudere, restavano anche le donne con i loro marmocchi, il prete a dire la messa ed il maresciallo dei carabinieri.
Alle feste (Natale e Pasqua) ritornavano e si incontravano al paese: Luigi “il tedesco”, Giuseppe “il francese”, Giovanni “lo svizzero”, Sergio “il nordista”,… il paesino si ripopolava, erano in tanti che ritornavano, per nostalgia, per amore,…
Ognuno raccontava le proprie avventure o disavventure. Insieme dicevano che avrebbero potuto migliorare il paese con le loro esperienze, con il loro bagaglio culturale arricchito. Erano lunghe discussioni che su facevano davanti ad un focolare, con la grigliata che sprizzava succo sui carboni quasi spegnendoli ed il vino che bagnava quelle gole secche, ed il tutto finiva a paisanella (acquavite prodotta localmente ad in modo artigianale nel paesino), allietava il tutto una fisarmonica ed una chitarra battente, e tutti a ballare la quadriglia e la tarantella che sfiniva le forze dei presenti.
Ma veniva il triste giorno della partenza e si ripartiva per il paese lontano che gli aveva offerto il lavoro.
Dondolava il treno, con quel suo ritmo, Luigi il tedesco, pensava nella carrozza che lo stava riportando al nord europa, ma perché non possiamo lavorare nel nostro paesino, fare quello che facciamo negli altri paesi e insieme agli amici del paese giocare e invecchiare insieme ai sogni.
Pensava tra sé e sé, manca il capitale.
Manca il capitale, si addormentò, cullato dal treno e fece un sogno, “nella Sila, alcuni capitalisti, avevano creato la Svizzera del Sud, con dei grandi villaggi turistici, mete tranquille per famiglie che volevano rilassarsi, nei paesi e nei paesaggi silani. Con lunghe piste ciclabili, numerose piste da sci e tanti agriturismi, dove poter degustare cibi tradizionali e naturali”.
Si svegliò a Milano, giusto il tempo per cambiare treno, con direzione la Germania, chissà se questo suo sogno diventerà realtà, nel suo paesino e nella sua Sila.
Se ciò accadesse, il paesaggio vorrebbe trasformato e stravolto; ma i Luigi, i Giuseppe, i Giovanni che si trovano sparsi nei diversi angoli del mondo, si potrebbero ritrovare davanti ad un focolare silano.