di Ylenia Scarpetta
Un uomo passeggia in compagnia della propria solitudine su un ponte sospeso su un lago, che rispecchia in modo smorzato i corpi dei passanti e i lunghi e stretti alberi che lo circondano. Persino qualche raggio di sole penetra tra le verdi foglie degli arbusti e si rifrange all’interno del lago. Il ponte legnoso e robusto scricchiola sotto i piedi dell’uomo il quale ogni tanto distoglie la propria attenzione dai suoi tristi pensieri per lasciarsi coinvolgere dal paesaggio naturale che lo circonda. Nell’aria si sente una dolce melodia naturale creata dal canto degli uccelli, dal fruscio delle foglie mosse da un leggero vento primaverile, dalle anatre e rane che galleggiano nel lago. Invece in un giorno di pioggia, si sente un’altra melodia appunto con l’aggiunta delle gocce d’acqua che si infrangono nel lago e quest’ultimo riflette i colori grigi e cupi del cielo. L’uomo ,però, non ha bisogno di recarsi lì quando piove in quanto quel paesaggio rifletterebbe perfettamente il suo perenne stato d’animo ed egli, infatti, ha bisogno di evadere da quella condizione sia fisicamente che mentalmente, quindi crogiolandosi in un panorama limpido e sereno. Quotidianamente, verso il primo pomeriggio, egli si reca in quel posto dove a quell’ora è completamente abbandonato dalle persone. Così, un giorno particolarmente soleggiato e con una leggera brezza, camminando sul lungo ponte si ferma e si affaccia dallo steccato e vede il suo viso riflesso nel profondo lago. Questo volto pieno di fascino e serio mostra i segni dell’età e di una vita vissuta. Gli occhi color lapislazzuli nascondono il tormento e la desolazione che egli prova. Qualche tempo fa, durante il periodo universitario, egli quando vedeva la sua immagine in uno specchio pensava a che grande uomo sarebbe diventato, al grande sogno che ambiva da bambino. Oggi, invece, non vede altro che il nulla, sogni in frantumi di un passato lontano. Dopo aver distolto lo sguardo dalla sua immagine, tira un sospiro e mettendo le mani nelle tasche del pantalone si incammina per il parco. Va verso l’altro lato del lago per sedersi su una panchina e prendendo a calci un sassolino scaraventandolo nel fiume, si accorge di un pezzo di foglio sul terreno. Incuriosito lo prende e ne legge il contenuto: “per quanto difficile possa essere la vita c’è sempre qualcosa che è possibile fare. Guardate le stelle invece dei vostri piedi.” È la frase dell’inestimabile scienziato Hawking e sembra quasi che fosse stato il destino a fargliela trovare così, d’istinto. Guarda ai piedi del lago una ragazza ferma di fronte a lui, come se fosse comparsa dal nulla, le fa un cenno col capo e lei sorride dicendo che il foglio è suo, che le era caduto,e che quella è l’unica frase che la ispira e la motiva ad andare avanti e a non cadere nell’abisso. L’uomo per quanto fosse incapace di comprendere le persone e di rapportarsi con loro, in quel momento invece ne sente il bisogno di farlo mostrandosi amichevole con ella. La ragazza è poco più che ventenne ed ha un’innata curiosità e capacità empatiche nonché un’inarrestabile gioia, la quale fa quasi sorridere l’uomo.
«Mi chiamo Caterina» dice la ragazza sorridendo ed egli le risponde: «Salve, io sono Giacomo. È inusuale vedere qualche persona in giro a quest’ora qui» . Ella risponde: « Sì! Ed è proprio per questo motivo che ho deciso di venire ora. Questo posto cosi sereno riesce a mettermi a contatto con la natura ed è per me fonte di grande ispirazione in quanto sono una pittrice… o meglio, sto studiando per diventarlo ma il mio unico obiettivo è quello.». Dopo aver udito quelle parole,Giacomo , di rimando risponde: « Oh, io desideravo diventare uno scrittore alla tua stessa età ma la vita dopo i trent’anni ha deciso di riservarmi un altro destino. Così eccomi qui a crogiolarmi in questo piccolo spazio che riesce a tirare al di fuori di me un briciolo di felicità». «Oh che cosa triste! Lei ha una concezione così pessimistica della vita! Nonostante io non sappia cosa le sia capitato nella vita,però le posso dire che se lei vive ancora e spreca il suo tempo a nascondersi dietro la propria indifferenza e dietro ai propri rimpianti continuerà a soffrire per tutta la vita. Lei ha perso solo la volontà ed è proprio questa che deve ritrovare.». L’uomo si sente imbarazzato e arrabbiato, stati d’animo che non provava da molto in quanto negli ultimi anni trascorreva la propria vita passivamente. Così egli contraddice ogni parola della giovane e se ne va senza nemmeno un saluto. Il giorno seguente si ritrova di nuovo nel parco ma diversamente alle altre volte ripensa all’accaduto del giorno precedente come alle parole della giovane e a quelle emozioni che sembravano cosi primitive. Sente il bisogno di rivederla, di confrontarsi con lei perché molto probabilmente ella può essere l’unica sua speranza per cambiare la propria vita. Quindi chiude gli occhi e spera di rivederla e scusarsi con lei il giorno stesso. Ma la ragazza non si presenta, così scattato il solito orario, egli ritorna a casa. Passano alcune settimane da quell’incontro, la primavera ha ceduto il posto all’estate, colorando ancora di più il cielo di azzurro e di giallo. Giacomo siede su una panchina del parco, di fronte al lago, tiene stretto in mano una penna e un foglio sulle ginocchia. Fa davvero molto caldo e per rinfrescarsi decide di andare al lago per bagnare le mani. Di fronte,sul ponte vede Caterina e con gli occhi che gli brillano dall’emozione grida il suo nome facendola girare. Ella si avvicina e lo saluta cordialmente. Una volta scusato, i due iniziano a parlare fino a tardi, tanto che Giacomo dimentica di ritornare a casa al solito orario. Parlano di ogni cosa: dai loro interessi ai loro dispiaceri. Ma la cosa più importante è che Giacomo sta cambiando, sta ritrovando di nuovo la felicità che gli era mancata da troppo tempo. Verso sera, i due si congedano e promettono di rivedersi il giorno seguente. Dopo vari mesi Giacomo ottiene un’importante opportunità lavorativa: quella di scrivere un libro per un’importante casa editrice. Mentre Caterina, nonostante la sua giovane età, ottiene una borsa di studio per Parigi dove potrà coltivare ancora meglio la sua passione. I due sono diventati amici inseparabili, entrambi hanno ricavato dei profondi insegnamenti da questo legame, soprattutto Giacomo che ,grazie alla gioia e alla volontà di vivere di Caterina, si è risvegliato da quel terribile stato di apatia che, giorno dopo giorno, lo logorava. Ora quel posto che ha fatto incontrare i due è coperto di bianco dalla neve e dal cielo cupo, ma nonostante ciò Giacomo si sente felice e, guardando il lago ghiacciato, accenna un ampio sorriso.